Oggi voglio presentarvi un bellissimo albo illustrato sulle emozioni che si intitola “I draghi di Alice”:
Questo albo illustrato rappresenta le emozioni visivamente, attribuendo a ciascuna l’aspetto di un drago. Questo processo consente ai bambini di visualizzare e distinguere le emozioni, spesso percepite come concetti troppo astratti per essere compresi appieno. Inoltre, l’albo illustrato attribuisce ad ogni emozione un peso importante, superando l’idea per la quale alcune emozioni (spesso quelle negative, come la tristezza) debbano essere represse e nascoste.
Gli albi illustrati sono strumenti fondamentali per l’educazione emotiva dei bambini, un processo cruciale per il loro benessere psicologico, relazioni sane e successo futuro.
Il cuore dell’educazione emotiva
- Riconoscimento e Verbalizzazione (Alfabetizzazione Emotiva): il primo passo è aiutare i bambini a dare un nome alle loro emozioni (es. “Sono arrabbiato”). Questo trasforma sentimenti confusi in esperienze riconoscibili. Arricchire il vocabolario emotivo (es. distinguere fastidio da ira) migliora l’autocomprensione e l’autoregolazione. Genitori e insegnanti sono cruciali nel “rispecchiare” e verbalizzare le emozioni del bambino.
- Regolazione Emotiva: insegnare a gestire le emozioni non significa sopprimerle, ma incanalarle in modi costruttivi. Le emozioni non sono né positive né negative, ma indicatori. È essenziale convalidare il sentimento (“Capisco che sei arrabbiato”) pur stabilendo limiti ai comportamenti scorretti (“ma non puoi tirare gli oggetti”). Strategie semplici (respirazione, allontanamento) diventano strumenti di auto-controllo.
- Benefici a Lungo Termine: La consapevolezza emotiva porta a maggiore empatia (riconoscere e validare i sentimenti altrui) e resilienza (superare gli ostacoli senza sentirsi sopraffatti). Questo si traduce anche in migliore concentrazione e successo scolastico.
Strumenti pratici
L’albo illustrato “I Draghi di Alice” viene consigliato come risorsa specifica. In questo libro, le emozioni sono rappresentate visivamente come “draghi”, aiutando i bambini a riconoscerle e a comprendere come possano manifestarsi anche insieme.
Ruolo degli adulti
Genitori e insegnanti sono i principali “allenatori emotivi”. Devono dare l’esempio verbalizzando le proprie emozioni e creando un ambiente di ascolto attivo e non giudicante. L’educazione emotiva è un investimento che forma individui sereni, equilibrati e competenti.
Il ruolo degli adulti – genitori, insegnanti e figure di riferimento – nell’educazione emotiva dei bambini è centrale e può essere definito come quello di “allenatori emotivi”. Questo ruolo si articola su due livelli fondamentali, entrambi essenziali: il modelling diretto (dare l’esempio) e la creazione di un ambiente sicuro. A ciò si aggiunge il valore cruciale di strumenti come la lettura per rafforzare il modelling.
I bambini sono osservatori acuti e apprendono le dinamiche emotive primariamente per imitazione. Il modelling (l’agire come modello) si verifica quando l’adulto:
- Verbalizza le Proprie Emozioni: non è sufficiente provare un’emozione; bisogna comunicarla in modo sano. Frasi come: “Sono stressato per la scadenza, ma mi prenderò cinque minuti per respirare prima di tornare al lavoro” o “Mi sento felice che siamo tutti insieme stasera” insegnano che le emozioni sono normali e possono essere gestite con strategie concrete. In questo modo, l’adulto non nasconde la vulnerabilità, ma modella la competenza emotiva.
- Dimostra la Regolazione: quando un genitore riesce a mantenere la calma durante una frustrazione o gestisce un conflitto con rispetto, sta offrendo una lezione pratica di regolazione emotiva. Il bambino impara che la rabbia non deve sfociare in urla o violenza, ma può essere elaborata e risolta. L’adulto insegna che si possono provare sentimenti forti senza esserne sopraffatti.
- Valida le Emozioni Scomode: se un adulto ammette: “Mi sento triste oggi per un problema che ho avuto”, rende accettabile anche per il bambino esprimere tristezza o paura. Si combatte l’idea, purtroppo diffusa, che alcune emozioni siano “deboli” o da nascondere.
Il valore della lettura
Gli albi illustrati, come l’esempio citato de “I Draghi di Alice”, e la lettura in generale, agiscono come un potente amplificatore del modelling emotivo. Il loro valore risiede nel fatto che:
- Creano Distanza Sicura: leggere di un personaggio che prova rabbia o gelosia permette al bambino di esplorare l’emozione in un contesto sicuro e distaccato. Il bambino può identificarsi con il “drago” o con il protagonista, ma senza il carico emotivo dell’esperienza reale.
- Offrono un Linguaggio Condiviso: le rappresentazioni visive e narrative (come personificare le emozioni in “draghi”) forniscono al bambino un linguaggio, un vocabolario e delle immagini mentali per nominare le sue sensazioni. Questo vocabolario condiviso può poi essere usato dall’adulto: “Ti sento nervoso, è arrivato il tuo drago della preoccupazione?”.
- Modellano la Risoluzione: le storie presentano spesso un arco narrativo in cui il personaggio impara a riconoscere e a gestire l’emozione difficile. Vedere il protagonista affrontare la paura e trovare una soluzione fornisce al bambino un modello cognitivo su come navigare le proprie sfide emotive. L’adulto, leggendo la storia, ne rafforza il messaggio con la propria voce e interpretazione, validando la reazione del personaggio.
- Incoraggiano il Dialogo Attivo: la lettura a voce alta è un atto intimo e relazionale che crea un’opportunità unica per l’ascolto attivo e non giudicante. L’adulto può fare pause per chiedere: “Cosa pensi stia provando il drago adesso?” o “Cosa faresti tu al posto di Alice?”. Queste domande aprono la porta alla riflessione, al problem-solving emotivo e permettono al bambino di verbalizzare le proprie intuizioni senza temere di essere giudicato.
La creazione di un ambiente di ascolto
In aggiunta al modelling, l’adulto deve tessere un ambiente relazionale che funga da “rete di sicurezza”:
- Ascolto Attivo e Validazione: quando un bambino esprime un’emozione, l’adulto deve dedicare attenzione completa, evitando di minimizzare (“Non è niente”) o distrarre. Validare significa riconoscere l’emozione senza giudicarla: “Vedo che sei molto arrabbiato perché il tuo gioco si è rotto. È normale sentirsi così.”
- Non Giudizio: ogni emozione è legittima. L’adulto deve trasmettere il messaggio che tutte le emozioni (gioia, rabbia, paura, gelosia) sono accettate. Il giudizio va posto solo sul comportamento derivato (“È giusto che tu sia arrabbiato, ma non puoi picchiare”).
In definitiva, l’adulto è il ponte tra il mondo interiore caotico del bambino e la sua espressione gestibile. Attraverso l’esempio personale, l’uso consapevole della lettura come strumento di esplorazione emotiva e un approccio di ascolto e validazione, l’educazione emotiva diventa un investimento che non solo risolve i conflitti immediati, ma forma individui sereni, competenti nelle relazioni e capaci di affrontare la vita con equilibrio e autoconsapevolezza.
A presto,
Deborah

