L’elefante Dadà

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“L’elefante Dadà” è un albo illustrato per bambini sul tema della cecità e della disabilità, che insegna ad avere fiducia in sé stessi e nella possibilità di farcela anche nei momenti più difficili.

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Descrizione

L’elefante Dadà

Francesca Rossi (psico-oncologa) è mamma di Matilde, una bimba nata con una malattia genetica rara, la microftalmia. Ha una cecità parziale e una protesi oculare come molti altri bambini colti da malattie genetiche o da tumori (retinoblastoma) che necessitano l’enuclazione dell’occhio.
Di protesi oculari e di disabilità visive se ne parla sempre troppo poco e niente è più spaventoso di quello che non si può dire o che non si può conoscere. È così che nasce l’idea di Dadà, un elefantino che trova le parole per dirlo.È stato scelto l’elefante, tra tutti gli animali, per due motivazioni. La prima è che esiste una famosa parabola indiana “I sei ciechi e l’elefante” che narra di come per cogliere la verità dell’altro sia necessario sperimentare l’esperienza mettendovi al suo posto. La seconda motivazione è che l’elefante, per la sua mole, si penserebbe essere un animale non adatto all’acqua. Errato! Con la proboscide che gli funge da boccaglio, la spinta dei suoi muscoli, la capacità dei suoi polmoni, e la forza del suo cuore, può nuotare per ore.
A volte, di fronte ad una disabilità, si può credere di non essere capaci, all’altezza, uguale agli altri per scoprire invece poi che, la diversità, è la vera ricchezza e che certe abilità sono più forti di qualsiasi dis- abilità.
Ed è quello che inizialmente crede l’Elefante Dadà: incomincia a pensare di essere diverso dagli altri e che non potrà per questo mai essere felice fino a quando un viaggio, sulla Cima del Mondo, lo porterà a scoprire un nuovo modo di guardarsi.

Età di lettura: da 3 anni.

40 pagine.

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