Una Zuppa di Sasso: un albo illustrato sulla condivisione

Cosa succede quando un lupo bussa alla porta di casa per… cucinare?

Sembra l’inizio di una barzelletta, ma è in realtà la premessa di una delle fiabe popolari più toccanti e istruttive di tutti i tempi: “Una Zuppa di Sasso” (resa celebre in Italia soprattutto dall’albo illustrato di Anaïs Vaugelade). Questa storia, tramandata in diverse culture con leggere variazioni (a volte con un soldato, altre con un pellegrino), è un potente antidoto contro la diffidenza e un inno alla comunità. È un tesoro da riscoprire, perfetto per l’educazione di bambini e adulti, sia in famiglia che in classe.

Ecco dove trovare questo meraviglioso albo illustrato:

Una zuppa di sasso

L’intrigo del sasso: sciogliere i pregiudizi

Il cuore della narrazione è semplice, ma geniale: un vecchio lupo, stanco e affamato, arriva in un villaggio di animali diffidenti. Bussa alla porta della Gallina (o di altri abitanti, a seconda della versione) e, invece di minacciare, chiede semplicemente il permesso di scaldarsi e cucinare la sua “zuppa di sasso” personale. Gli animali, timorosi ma irresistibilmente curiosi, lo fanno entrare.

Il sasso, un oggetto povero, insignificante e apparentemente inutile, diventa l’espediente catalizzatore. Quando il lupo mette il sasso a bollire, afferma che, per quanto sia una zuppa deliziosa, forse “un po’ di carota la renderebbe più gustosa”. La Gallina, desiderosa di non rovinare la zuppa, corre a prendere le carote. Poi arriva il Porcello che suggerisce le patate, e così via, finché ogni animale contribuisce con il suo ingrediente segreto.

La morale è cristallina: non si tratta mai del sasso. Si tratta della curiosità che vince sulla paura, della collaborazione che supera l’individualismo, e della condivisione che trasforma l’isolamento in festa. La diffidenza si scioglie man mano che gli ingredienti riempiono la pentola, e alla fine, tutti si ritrovano seduti intorno al fuoco, a chiacchierare e a gustare una cena che non sarebbe mai esistita senza l’iniziativa (e la furbizia) del lupo.

Come raccontare e animare la storia

Per rendere la narrazione efficace, è fondamentale concentrarsi sugli aspetti emotivi:

  1. Enfatizzare il Contributo: quando si legge, si possono fare delle pause per chiedere ai bambini: “E tu, cosa ci metteresti in questa zuppa per renderla speciale?”.
  2. La Voce dei Personaggi: variare il tono di voce è cruciale. Il lupo deve avere un timbro pacato e persuasivo (contrariamente all’immaginario comune), mentre gli altri animali devono passare da un tono sospettoso (all’inizio) a uno gioioso e complice (alla fine).
  3. L’Oggetto Simbolo: utilizzare un vero sasso levigato (precedentemente lavato e sicuro) come “protagonista” della storia. Maneggiarlo durante la lettura rafforza il concetto che un piccolo, umile oggetto può innescare grandi cambiamenti.

Attività didattiche: dalla pentola all’amicizia

La “Zuppa di Sasso” è una risorsa interdisciplinare straordinaria che spazia dalla cucina all’educazione civica.

A Casa

  • Cucina Cooperativa (Zuppa di Condivisione): preparate una vera zuppa o un piatto semplice (es. macedonia). Assegnate a ogni membro della famiglia il compito di procurare/aggiungere un ingrediente specifico. Questo non solo insegna il valore nutrizionale del cibo, ma rafforza l’idea che il risultato è migliore quando tutti partecipano.
  • Creare la Propria Ricetta: insieme, scrivete la “Ricetta dell’Amicizia” della vostra famiglia. Gli ingredienti non saranno cibo, ma valori: 1 pizzico di pazienza, 2 cucchiai di aiuto, tanta risata, e così via.

A scuola

  • Il Grande Pentolone della Classe (Arte e Cittadinanza): disegnate un enorme pentolone su un cartellone. Ogni studente scrive o disegna su un cartoncino la qualità o il talento che “porta” alla classe (es. “Io porto la mia bravura nel disegno”, “Io porto la mia pazienza”). Incollare tutti i contributi nel pentolone, creando un’opera d’arte collettiva che simboleggia la ricchezza della diversità.
  • Drammatizzazione e Inversione dei Ruoli (Educazione Emotiva): mettere in scena la storia, ma chiedendo ai bambini di scambiarsi i ruoli. Chi era il lupo timido ora interpreta la gallina spaventata. Questo esercizio aiuta a sviluppare l’empatia e a vedere le situazioni da prospettive diverse, un passo fondamentale per superare i pregiudizi.
  • Analisi del Testo (Lingua Italiana): dopo la lettura, identificate gli aggettivi usati per descrivere il lupo all’inizio (“temibile”, “vecchio”, “sospetto”) e confrontateli con quelli che si potrebbero usare alla fine (“ospitale”, “furbo”, “amichevole”). Si introduce così il concetto che le persone (o i lupi!) non sono sempre come appaiono a prima vista.

La Zuppa di Sasso è un invito a guardare oltre le apparenze. È un promemoria affettuoso del fatto che spesso la cosa più preziosa che abbiamo da offrire non è un bene materiale, ma la nostra disponibilità a creare un legame e, di fatto, a invitare l’altro a sedersi al nostro tavolo. È ora di rimettere il sasso a bollire!

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A presto,

Deborah

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